Pubblicato da: brigantedelsud | dicembre 1, 2008

28 febbraio 1861, Gaeta denuncia il governo sabaudo per i danni subiti dall’assedio. Non sono mai stati pagati.

Archivio Storico Comunale

Deliberazioni del decurionato dal 20 giugno 1858 al 14 agosto 1861

1861

L’adesione di Gaeta al Regno di Sardegna è un atto illegale ed illegittimo. I decurioni( i consiglieri comunali) presenti erano solo 5 più il sindaco. Dovevano essere 18 su 25 a che la seduta fosse valida. Probabilmente Cialdini costrinse il sindaco Raffaele Janni a riunire il consiglio comunale perché Cavour aveva fretta di determinare l’unità territoriale della penisola. Questo documento non è stato utilizzato da Cavour il 17 marzo del 1861, ne fu usato un altro con 25 decurioni più i notabili della città, ma non esiste negli atti del comune di Gaeta ed è senza firme, un vero falso storico.

Oggi che sono lì 18 Febbrajo dell’anno 1861

Essendosi riuniti i Decurioni , e Cittadini di Gaeta e Borgo sulla casa Comunale han chiesto al Sindaco Signor D. Raffaele Janni di voler fare Atto di adesione al Governo di Vittorio Emmanuele II , e benché ammiseriti la maggior parte delle spese sostenute per aver dovuto fuggire dalla loro patria per le immanità , che ivi si consumavano dalla efferatezza Borbonica, e gli altri rimasti da queste del tremendo assedio, e la maggior parte delle proprietà interne, ed esterne, rustiche , ed urbane distrutte , pur essi tutti lieti , e confidenti di gioia per loro avvenire , non bramano che il momento di far noto al Grande Sovrano d’Italia il loro interno.

Perciò unanimamente han formulato il loro pensiero nelle seguenti parole,pregando il Sindaco a farle pervenire in Torino per Telegrafo =

Gaeta 18 Febbraio 1861 = A S. E. il Conte Covour Presidente del consiglio dei Ministri =Torino = La città , e Borgo di Gaeta , lieti di vedersi reintegrati alla comune Patria dalle “Gloriose Armi Italiane capitanate dall’eroico Generale Cialdini (trascritto Gialdini) , fanno atto di libera, spontanea , e sincera adesione al Governo di Sua Maestà Vittorio Emmanuele , Re Costituzionale dell’Italia Una , ed Indivisibile , e dei legittimi ,, discendenti di lui

“Pregiata la formula in tali termini tutti unanimamente dopo aver fatto passare la segnalazione , han deciso essere in permanenza , attendendo il riscontro , che non più tardi della sera dello stesso giorno veniva comunicata colle seguenti parole

“Da Torino 18 Febbraio ore 10=15 p:m

Al Signor Sindaco , e Decurioni della Città e Borgo di Gaeta

Sua Maestà accoglie con grato animo l’adesione alla Monarchia Italiana dai cittadini di Gaeta, non appena hanno potuto esprimere liberamente i loro voti , e gli fa sicuri della paterna sua affezione = C. Cavour “

Tutti impetrando Benedizioni sull’Illustre Casa di Savoia , una famiglia di veri principi Italiani, han disposto prendersi nota nel registro delle presenti deliberazioni Decurionale per futura memoria.

Il Decurionato nella stessa seduta ha nominato per l’esazione delle Gabelle i seguenti Decurioni

D. Pietro Macarelli per la farina e vino in Gaeta

D. Raffaele Gonzalez pel vino nel Borgo

D. Pietro Gonzalez per la farina e vino in detto Borgo

D. Erasmo Matarazzo , e D. Erasmo Iallonghi per la carne

Del che se né è formata la presente deliberazione che viene sottoscritta dai Decurioni dal Sindaco , e dal Decurione Segretario

Raffaele Ianni Sind. Presid.

( E così è deliberato fermamente il presente verbale che vien sottoscritto dal Sindaco , e dà Decurioni intervenuti)

Vincenzo Calcagnini

Seb. Conca D.

S. Migiarra D.

Raffaele Arezzo D.

Luigi Palombo D.

Oggi che sono lì 25 Febbrajo dell’anno 1861

Essendosi riunito il Decurionato di questo comune nella casa Comunale sotto la presidenza del Sindaco Signor .D. Raffaele Janni , e coll’intervento dei Decurioni D. Raffaele Arezzo , D . Erasmo matarazzo , D. Salvatore Migiarra ,D. Tobia Arpante , D. Pietro Gonzalez ,D. Raffaele Gonzalez , D. Luigi Palombo , D. Giuseppantonio de Arcangelis, D. Domenico Vellucci , D. Pietro Macarelli , D. Giambattista Grossi , D. Andrea Devio , D. Filippo Lopez.

Lo stesso Signor. Sindaco ha fatto estensivo Carignano , Luogotenente del Re in queste Province si è compiuto largire la somma di D 2350.00 per dispensarsi agl’indigenti di queste Comune , che hanno più sentite le conseguenze dell’assedio.

Il Decurionato nell’accogliere in nome della popolazione con grato animo , e riconoscenza tale largizione è stato d’opinione di distribuirsi D. 600.00 a quegli di Gaeta , e D. 1750.00 agl’indigenti del Borgo , servendosi però D. 36:00 , che saranno distribuiti ai serventi Comunali

E acciocché la distribuzione segua con regolarità , e giustizia mette le summe a distribuzione di speciali deputazioni , che cureranno eseguirla

Cioè per Gaeta , Signori D. Domenico Vellucci , e D. Pietro Macarelli .Pel Borgo D. Erasmo Iallonghi , D . Giuseppanantonio de Arcangelis , D. Raffaele Gonzalez , D. Angelo macarelli , D. Erasmo Matarazzo , e D. Tobia Arpante.

Il Decurionato si è occupato a spiegar energico temperamento , onde dare un assesto alla città e Borgo , distrutta , e riunita dall’assedio , ed oggi massacrata dal Tifo , che minaccia prendere enorme sviluppo.

Il Sindaco e i decurioni, visto lo stato in cui versa la città, visto la consistenza delle macerie, il tifo che avanza, le centinaia di cadaveri mal sotterrati, e le centinaia di muli morti per fame e per le bombe cominciano a rendersi conto che devono chiedere aiuto allo Stato


La città tutta in ruina in Casamenti a Porta di terra totalmente distrutti dai Proiettili ivi caduti , e dall’esplosione della Polverista nella Casamattata Batteria Dente di Sega S. Antonio, avvenuta il 5 corrente ad ore 22. Le strade ingombe a ribono di materiali putrefatti , d’immensi pietre , e Calcine , e d’intollerabile fracidume come se fosse bastato il fetore dei Cadaveri umani mal sepelliti durante l’assedio , altri ve ne sono ancora nelle case, negl’ospedali.

Circa Trecento Muli e Cavalli rinvenuti morti nelle strade , e scuderie nella felice resa della Piazza , che mano , mano si stavano sgombrando a cura , e spesa del Municipio , quanto circa altri 700 ne sono morti.

Gli abitanti rimasti in Città , durante l’assedio , sparuti, ed allibiti dai sofferti patimenti, avendo nel volto l’impronta delle aspre sofferenze, di cui sono state vittime.

Il palazzo Comunale reso inabitabile dai projettili , e più dalle scelleraggini dei soldati Borbonici , che ne tolsero il tetto rompendo i canali , per profittare delle travi , e porte.

( Le baionette di Cialdini hanno il loro effetto sullo scritto. In realtà le “SCELLERAGGINI” furono compiute dai piemontesi: 160 mila bombe dei cannoni rigati rasero al suolo la città, mentre i soldati sabaudi erano adusi a scassinare tutti gli appartamenti del Borgo di Gaeta e vendere la refurtiva al mercato nero nato a Terracina)

La finanza Comunale totalmente distrutta dalle spese , cui fu assoggettata , e particolarmente degl’immensi esiti per alloggi , cui fu obbligata dal mese di Aprile scorso anno fino alla resa della Piazza.

In tanta sciagura è sopravvenuti che ebbero l’accoraggiando i loro concittadini , e fidando nella Divina provvidenza , perché la loro patria non dimentichi tanto sacrificio , per acquistare la libertà ,volendo ovviare per quanto si può il propagamento del Tifo , fidati sulla prudenza , e retto vedere del Sindaco Signor.D. Raffaele Janni , danno a costui le più ample facoltà , perché faccia scomparrire dalla Città tutte le lordure , che vi sono , aprire le strade al libero passaggio , far trasportare alla spiaggia di serapo tutti i Cadaveri Bruti, sepelliti nell’assedio , adoprando a ciò ogni porta di risorsa , e tutto il patrimonio Comunale.

E’ contemporaneamente l’autorizzano a richiudere dal Governo una risorsa non meno di D. 12,00,00 o per sussidio , o anche ad imprestito

Indi si sono nominati i seguenti Decurioni per formare l’allistimento della Guardia Nazionale

Per Gaeta D. Salvatore Migiarra, e D. Andrea Devia

Pel Borgo D. Erasmo Matarazzo , D. Erasmo Iallonghi , D. Raffele Gonzalez , e D. Tobia Arpante

Si destinano i Decurioni Don Giuseppantonio de Arcangelis ,D Raffaele Arezzo , ed il 1° Eletto D. Giovanni Marcello , per osservare lo stato di tutti i riverberi Gaeta e Borgo , e proporre il conveniente

Ed così sciolto la seduta , fermandosene il presente verbale firmato dal sindaco , e dai Decurioni intervenuti

Raff. Janni Sind. Presid.

S. Migiarra D.

Seb. Conca D.

Vincenzo Calcagnini

Raffaele Arezzo D.

Luigi Palombo D.

Ecco la prima richiesta di danni fatta dal comune di Gaeta al governo sabaudo

Oggi che sono lì 28 Febbrajo 1861

Il Decurionato di Gaeta e Borgo presieduto dal Signor Sindaco D. Raffaele Ianni , e composto dai sottoscritti Decurioni, essendosi riuniti sul palazzo Municipale nel solito locale delle sue sessioni ha emesso le seguenti deliberazioni

Per promuoversi l’indennizzo degl’immensi danni sofferti da tutti gli abitanti di questa città , e Borgo , e per scuotere i superiori tutti a tenere osservato lo stato lacrimevoli di questa Contrada , chi essi da lontano vedono il decurionato ha preso la seguente risoluzione

Visto che prima la Guerra e poi l’assedio hanno arrecato dei gravi danni alle sostanze rustiche ed urbane dei cittadini di Gaeta e Borgo , ed ai loro effetti mobiliari , quali danni i facile immaginare come avvenuti nel totale abbandono da per parte dei proprietari delle loro case, e per i disastri che le necessità della Guerra forzamente incentrano (incontrano)

Visto che cessato l’assedio la popolazione ha trovato le cose non solo spagliate di tutto le rispettive masserizie e che per mancanza di tempo e di trasporti non potè portare con se e che è stato soggetto a preda ed saccheggio , ma le stesse anche rotte , o dirocchate , e perciò inabitabili; e le campagne devastate.

Considerando che il dritto ad essere tutti compensati trova la naturale ragione nelle leggi eterne della giustizio umana, ed ora tanto più che veglia alle sorte degl’Italiani un governo libero , che in queste Province meridionali ha assunto l’impresa saggissima di riparazione e nella quale non possono andar esclusi 18000 cittadini menati a rovina e alla miseria .

Per quali considerazioni non che si avesse a dubitare della giustizia del Governo , ma perché è necessità suprema e più che mai premura il procurare ai cittadini un ristoro urgente ai tanti detrimenti patiti , e d’altra parte è d’interesse non meno considerevole non fare sperdere le tracce delle devastazioni , ristoro che non può essere determinato senza una ispezione minuta di tutti i danni ,il Decurionato all’unanimità delibera , che una Commissione composta dai signori

D. Paolo di macco 2° eletto = D. Andrea Svizzeri Cap. G. N. D. Francesco Leboffe Tenente = D. Gaetano Buonomo avvocato D. Elia della Croce Avvocato = D. Elia della Croce Avvocato =

d. Sebastiano Conca Decurione = D. Vincenzo Calcagnini Decurione vi rechi nella Città di Napoli , ed in nome e parte di questo Municipio fare istanza e promuovere per quanto calorosamente potranno presso la Luogotenenza , e la segreteria Generale di stato , o presso i Consiglieri di Luogotenenza ai diversi Dicasteri le risoluzioni spedite per le rifrazioni dei danni e il mistero delle perdite , e anzitutto per la sollecita valutazione ; concede all’uopo il municipio e trasferire alla commissione anzidetta ogni e qualunque facoltà per riuscire nell’intento della missione.

Indi si è passato a disporre dei D. 3000:00 assegnati per prestito del Governo a questo comune, e si è deliberato , che a preferenza si accomodi il Palazzo Comunale ed i punti di strada più Urgenti di Borgo , e gaeta ,all’oggetto si è destinato il decurione Signor De Arcangelis per verificare le case bisognevoli per rifare la tettoia a questo palazzo Comunale . Lo stesso De Arcangelis farà(sarà) coadiuvato dai decurioni Signori D. Pietro Gonzalez , e D. Erasmo Matarazzo pel Borgo , Don Domenico Vellucci , e D. Raffaele Arezzo per Gaeta

Per la formazione delle liste Elettorali a norma della nuova legge Municipale il Decurionato e ha nominato i Signori Decurioni D. Erasmo Matarazzo , D. Erasmo Iallonghi , Don raffaele Gonzalez , D. Tobia Arpante , D. Angelo macarelli , D. Corradino Svizzeri pel Borgo . Più D. Salvatore Migiarra , D. Andrea Devio, D. Domenico Vellucci , e D. Pietro macarelli

In continuazione il Sindaco ha fatto sapere a questo Consesso che il 14 del prossimo Marzo ricorre il fausto giorno Natalizio di S. M. il Re Emmanuele , e del Principe Ereditario , e benché la finanza del Comune , e degli abitanti sia deplorevole conviene solennizzarlo con ogni pompa degna di questa città .

Il Decurionato ha considerato nulla ostare alla dimostrazione di affetto verso l’augusto Nostro Sovrano , e Principe , lo stato di sfacelo di questa Città , e Borgo da pochi giorni liberata dal memorabile , e singolare assedio , in cui la truppa assediata , benché nazionale , era la vera nemica dei suoi abitanti, l’assediante benché con foga spaventevole , ed orroroso , usante delle sue Artiglierie , era l’amica potrettrice di essi.

Che una città cospicua , qual è Gaeta , e Borgo , ricca di tanta storia , memore di una antica grandezza , ed indipendenza , può e sa trovare risorse anche nella sua polvere

Che il giorno , che diede la luce al 1° Re dell’Italia sua , ed al Principe Ereditario , è il dì che rimuoverà presso i posteri l’amore e l’attaccamento verso quest’augusta famiglia, giorno caro a tutti gl’Italiani.

Perciò il decurionato unanimamente mette a disposizione del sindaco qualunque summa potrà occorrere per una galante e splendida festa , e non potendo aver risorse dalle rendite correnti l’autorizzo a farle anticipare in qualunque uscita.

Lo facultano ancora a far venire da Napoli , Paratori e Machinistri pei Taselli , Archi , ed illuminazione

E così si è deliberato formudasene il presente verbale , che viene sottoscritto dal sindaco presidente , e dai Decurioni intervenuti

Raffa. Janni sindaco Presidente

Vincenzo Calcagnini

Seb. Conca D.

S. Migiarra D.

Raffaele Arezzo D.

Luigi Palombo D.

Oggi che sono li 10 Marzo dell’anno 1861 e

Il Decurionato del Comune di Gaeta , e Borgo , preseduto dal Signor D. Raffaele Ianni , e composto dai sottoscritti Decurioni , essendosi riunito in seduta sul Palazzo Municipale nel solito locale delle sue udienze ha emesso la seguente deliberazione = Ritenuta la necessità di darsi adottare un espediente energico circa il compensamento, ad almeno la pronta valutazione dei gravi danni arrecati dall’assedio alle proprietà rustiche ed urbane siano mobiliari , ed immobiliari di tutt’i Cittadini di Gaeta e Borgo, del che fu anche oggetto la precedente deliberazione del 28 prossimo scorso Febbrajo si è considerato = che con tale atto questo stesso Consesso destinava una commissione , cui affidatasi lo incarico di recarsi in Napoli , ed in nome e parte del Municipio fare istanza presso qualsiasi Autorità , per ottenere perdite e soprattutto la loro valutazione = Si è considerato inoltre , che la commissione all’uopo destinato avendo con solerzia maneggiato cosiffatta faccenda , si è avveduto , che con successo potrebbe adoprarsi nel rincontro l’influenze del Signor Duca di S. Donati D. Gennaro San Biase : cosicché si renderebbe opportuno , che anche costui venisse rivestito degli analoghi poteri , come ha dimostrato il signor D. Gaetano Buonomo , membro della Deputazione di proposito qui recatosi da Napoli.

Ciò posto il Decurionato , Malgrado non sappia disconvenire da tal divisamento , pare per conseguire con più facilità il proposto intento,delibera ad unanimità , che il signor Sindaco debba recarsi in Napoli , ed unitamente alla cennata Commissione possa presentarsi innanzi chiunque convenga per ottenere la risoluzione circa il compensamento dei danni arrecati ai Cittadini di Gaeta , e Borgo nello scorso assedio, ed almeno la pronta valutazione .

E per effetto gli si concedono tutte le analoghe facoltà , affinché possa adoperare nel rincontro chi meglio . Viene pure autorizzato , qualora di renderà necessari trattare in Torino tali affari , eleggere una Commissione per recarsi colà , onde il tutto sia superiormente rilasciato con soddisfacente riuscita.

Informato appieno questo Consesso dei bisogni del Municipio divenuti per la passata emergenza troppo imponente attesa la deficienza assoluta d’introito , in confronto della enormità degli esiti , e dolentissimo per lo stato attuale del Paese , che può dichiararsi vittima dell’assolutismo , deve trattenersi dal proporre dei mezzi per sopperire ai tanti inconvenienti.= E’ d’uopo infatti far valutare , che taluni chiedono il rimborso delle somministrazioni fatte in tempo tutto eccezionale , talune altri reclamano la mercede delle opere prestate , e molti pretendono le indennità dovutegli per altre svariate cause = Che per menare innanzi l’amministrazione Munitale , nei diversi rami che la compongono è di necessità di aversi un qualche fondo disponibile =

Che la gran quantità di rottami accumulati per effetto della guerra , nella maggior parte delle strade interne , rendono difficile il passaggio , e forse anche l’accesso in talune abitazioni , merita essere sgombrata

Che molte fabbriche divenute crollante , essendo troppo pericolose al transito di tutti , devono essere demolite

Che le immondezze raccolte nei differenti punti esalando aliti mefitici, rendono l’aria infetta da produrre malattie fatali , e quindi è necessario che si eserciti una nettezza pria che la stagione si avanzi ed è per questa ragione potentissima che rende pur indispensabile il coprire e di molta calce , ed incolta di terra durando i travarsi dell’assidio.

Che le finanze municipali essendo affatto esauste non possono in verun modo accorrere a tali spese

Quindi è che la deliberato di attenersi a una del Signor Governatore della Provincia un imprestito di ducati dodicimila, ripetendosi le premure espresse nelle precedenti deliberazioni, con quella sollecitudine, di energia , che l’importanza dell’oggetto presente.

Lo stato signor Sindaco ha dato lettura di una supplica inoltrata dagli affittatori delle botteghe segnate sotto i N. 2 e 3 dello stato Discusso , colla quale si fanno a sostenere di essere inabilitati a pagare i mesi dell’assedio, perché gli è mancata la Casa locata , non avendovi potuto esercitare i loro rispettivi mestieri , e quindi richiedono diffalcarsi dal loro dare la rata dei detti mesi.

Il Decurionato ha considerato , che col fatto i detti affittatori non han goduto della casa locata pel periodo dell’assedio , si pel continuato Bombardamento , si perché molte di dette botteghe furono occupate dalla truppa per mettervi Cavalli , e Muli = Considerando , che gli stessi affittatori vanno in arretrato di molti mesi , ne si veggono forniti di mezzi per potere far svanire il loro debito = Per tali fatti il Decurionato opina rilasciarsi ai detti affittatari le quattro mesate che dovrebbero per 4 mesi dell’assedio , ammontati a ducati 134:00 , che vanno imputati , cioè D. 67:00 ai mesi di Gennajo , e Febbrajo corrente .E quindi nella formazione dello stato Variativi di questo esercizio sarà piazzato su tali Articoli in meno ad esiggersi.

Lo stesso Decurionato ha risoluto , che per la gravità degli affari del Municipio durante l’assenza del Sindaco ne prenda le funzioni signor Pietro Macarelli

E così si è deliberato essendosene redatto il presente verbale che vien sottoscritto dal Sindaco Presidente , e dai Decurioni intervenuti

Raff. Janni Sind. Presid.

S. Migiarra D.

Seb. Conca D.

Vincenzo Calcagnini D.

Raffaele Arezzo D.

Luigi Palombo D.

Oggi che sono lì 23 Marzo 1861

Il Decurionato della Città di Gaeta e Borgo riunito sul palazzo Municipale sotto la presidenza del signor Sindaco D. Raffaele Janni , e coll’intervento dei sottoscritti decurioni ha emesso le seguenti deliberazioni = Il predetto signor Sindaco à dato lettura di una dinastia di tutti gli abitanti di questo comune , con la quale si fanno ad esporre lo stato deplorevole delle loro proprietà si rustiche , si urbane, devastate dall’assedio gli effetti mobiliari stati preda dal saccheggio , e per non far perdere le tracce di tanti danni si han fatto a chiudere , che il Municipio facesse procedere ad una perizia legale , per potersi in ogni evento legittimamente dimostrarne l’ammontare , ed essere compensati dalla rettitudine , e giustizia del Governo.

Il Decurionato aderendo alla giusta dinastia dei detti cittadini , e per abilitarli ancora ad accomodare nel miglior modo possibile le abitazioni , e dar principio alla cattura dei fondi , onde non si disperdono le tracce dei gravi danni , e lì abbia in futuro un documento per la giusta distrazione di essi , ha nominato la seguente Commissione coll’incarico di procedere alla verifica , e valuta di tutti i danni in parola con tutta religiosità e coscienza.

Decurioni = D. Pietro Macarelli -D Andrea Devio – D. Raffaele Arezzo – D. Tobia Arpante – D. Erasmo Iallonghi – e D. Pietro Gonzalez – e

Proprietari = D. Francesco Calcagnini – D. Giuseppe Tucci – D. Francesco Lambone – D. Modesto de Gaudio – D. Gaetano Orlando – Filippo Matarazzo fu Francesco

Periti per fondi rustici = D. Giuseppantonio De Arcangelis – Giuseppantonio Taglini – Gaetano Paone –

Pei fondi urbani = Lo stesso D. Giuseppantonio de Arcangelis , e Giambattista Alimenti

Salvo a valutarsi i danni per le mobilia

Il Compenso ai due periti pratici rustici sarà di grana cinquanta al giorno per ciascuno

Quello al signor De Arcangelis sarà di soli D. 200:00 , oltre le spese all’amanenze , da pagarsi in proporzione qualora nel frattempo venissero altre disposizioni = Tutto a spese di questo Municipio

E così sciolta la seduta formandosi il presente verbale che viene firmato dal Sindaco , e Decurioni intervenuti

Raff. Janni Sind. Presid.

S. Migiarra D.

Vincenzo Calcagnini. D.

Seb. Conca D.

Raffaele Arezzo D. Luigi Palombo

Oggi lì 8 Aprile dell’anno 1861

Il Decurionato di Gaeta presieduto dal signor Sindaco D. Raffaele Janni , e composti dai sottoscritti Decurioni in numero legale essendosi riunito in seduta sul Palazzo Municipale nel solito locale delle sue sessioni ha deliberato come segue

Proponeva il Signor Sindaco restaurazione dei gravi danni arrecati alla casa Comunale , ed agli accomodi ancora bisognevoli alle diverse strade , quindi troppo necessari di adottare gli opportuni espedienti sull’oggetto – a tal uopo dava pur lettura ad un ufficio che il signor De Arcangelis Architetto locale gli dirigeva così concepito =

“Gaeta lì 4 Aprile 1861 = Signore = In adempimento degli ordini da lei ricevuti a norma di quanto fu stabilito dal Decurionato mi son posto subito all’opera per la bisognevoli alla Casa Municipale di Gaeta , ed alla strada interna del Borgo , ed avendo eseguito l’Ispezione locale ha rilevato , che vi sono dei lavori di tale urgenza che non commettono dilazione alcuna mentre alla casa Municipale come Ella ben conosce tra gli altri guasti manca l’intera copertura ,e le acque piovane penetrano nel fabbricato , rovinando l’archivio municipale , e quant’altro esiste , nonché quel poco di fabbricato rimasto in mediocre stato col pericolo ancora di far rovinare i pavimenti rimasti sui quali vi esiste moltissima fabbrichina caduta il cui peso il scrollamento = I corsi delle strade del Borgo pei son intieramente ripieni in modo che le immondezze portano dalla porta superiore , e le strade attese le barricate formate dalla Truppa Italiana sono guaste da non permettere non solo il transito ai Cittadini ma ancora lo scolo alle acque piovane , ed a quelle dagli usi domestici quindi è che tanto la materia contenuta nei corsi , quanto quello sulla superficie delle strade tramandano dei miasmi pestilenziali con periodo della vita degli abitanti.

E’di prevista necessità quindi senza attendere il completamento del mio lavoro , che ai più presto le farò tenere , per la superiore Approvazione , fare incominciare i lavori di urgenza, cioè la copertura della casa Comunale e lo espurgo e riatto delle strade del Borgo , e ciò ad oggetto di evitare guasti maggiori alla casa Municipale , e non rendere peggiore la condizione della salute pubblica , mentre se non si accorre immediatamente a questi lavori potrebbe il tifo che domina nel paese fare stragi maggiori = La prego perciò ordinare all’appaltatore D. Luigi Riccio di gaeta che Lunedì 8 corrente metta mano ai lavori delle strade del Borgo con tutta l’attività possibile , ad ordinare pure all’appaltatore Stefano Cassetta di porre mano ai lavori di sgombro dei materiali esistenti nella casa Comunale ed alla copertura di essa dovendo gli appaltatori stare strettamente ai prezzi ed alle condizioni che da me si sta elaborando . La interesso quindi a dare maggiori come le ho detto , al Municipio e non far peggiorare la pubblica salute = Attendo riscontro onde dare agli appaltatori gli ordini pei lavori da eseguirsi

L’architetto = Giuseppantonio de Arcangelis = Al Signor Sindaco del Municipio di Gaeta =

Il Decurionato trovando pur giuste le osservazioni contenute nel trascritto officio, e vedendo tutta l’urgenza della esecuzione pronta dei diversi lavori da eseguirsi alle strade del Borgo e dal Palazzo Municipale , ha deliberato di farsi ad ordine dell’Appaltatore D. Luigi Riccio colle norme del progetto che dovrà redigersi e prezzi che costui indicherà.

Lo stesso signor Sindaco ha proposto che per due in assetto alla strada d’ingresso a questa città deformata e dai Projettili ivi caduti , e trasformato da una controfossata e Batteria coverta erettovi dagli assediati si rende indispensabile rimpiazzarvi una piantaggione di alberi, essendo stati tutti distrutti quei , che vi erano .Il Decurionato vi ha pienamente aderito, anche per la considerazione di migliorare l’aria in quel tratto , ove si avverte un ristucchevole fetore , a grave danno della pubblica salute , prelevandosi la spesa occorrevole dall’art. Pubblica salute , che verrà aperto nel Bilancio del Corrente esercizio.

Essendo questo Comune aggravato delle forti spese di alloggi somministrate alle truppe del disciolto esercizio , giusta i violenti ordini all’uopo dati dalle Autorità Militari , nonché trovandosi il Comune stesso compromesso verso i varii abitanti che han le forniture , le quali disperse , ed involate , non più si hanno potuto restituire , questo Decurionato , onde far cessare le giuste lagnanze , e mettersi alla conoscenza del Quantitativo dei detti danni , ha nominato dal suo seno una Commissione composta dei signori D. Salvatore Migiarra , D. Giuseppe Porcellati , e D. Raffaele Arezzo , coll’incarico di eseguirne la liquidazione precisando tutte le dispersioni , ed involamenti non che le spese tutte di alloggi .

Ricorrendo in questa città il morbo tifico , che minaccia prendere sviluppo troppo lacrimevole, i Medici condottati di questo Comune si stan prestando con ogni dignità , e decoro , sostenendo gravi fatiche =

Su tale considerazione il Decurionato per compensare in certo qual modo i serviggi straordinari , che dagli stessi si stan prestando , donde di pagarsi agli stessi i soldi dovutigli pei mesi di Novembre , Dicembre 1860, e Gennajo , e Febbrajo corrente , andando i mandati corroborati dalla presente deliberazione , in mancanza dei certificati di servizio

Dal signor Sindaco si è presentato il notamento della spesa occorsa per solennizzare la festa del 14 Marzo Natalizio di S. M . il Re d’Italia , e del Principe Ereditario , giusta l’altra deliberazione del 28 febbraio ultimo , ammontante a D. 300:00=

Il Decurionato contentissimo del risultato di quella dimostrazione d’affetto verso il nostro amato Sovrano , e Principe che non poteva riuscire più brillante , si per la quantità di luminario , e Machine , si per ogni altro divertimento dato al popolo in quella lieta circostanza.

Vedendo corroborato il notamento stesso di firme dei Decurioni che hanno assistito a tutte le opere e spese = Unanimamente ne approva l’esito dei D. 300:00 da piazzarsi in apposito articolo nello stato Variativo del corrente anno , che si sta compilando.

Nella stessa seduta il signor Sindaco ha presentato un notamento di spese occorse per accomodi al pubblico orologio nel Borgo , ammontante a ducati 19:20 e Il Decurionato considerando che quell’orologio era stato devastato dai proiettili della Piazza.

Considerando , che il pubblico vantaggio ne richiedeva il ripristinamento.

Visto , che la spesa è certificata da Decurioni , che l’han verificata

Unanimamente approva l’esito dei D. 19:20 a favore del Maestro Paolo Liguori , da gravare pel l’articolo del corrente esercizio.

E così si è sciolta la seduta formandone il presente verbale , che vien firmato dal Sindaco presidente e dai Decurioni intervenuti

Raff. Janni Sind. Presid.

S. Migiarra D.

Seb. Conca D.

Vincenz. Calcagnini D.

Raffaele Arezzo D.

Luigi Palombo D.

Oggi che sono lì 10 Giugno dell’anno 1861

Essendosi riunito il Decurionato sotto la presidenza del Sindaco Signor . D. Raffaele Janni , e coll’intervento dei Decurioni Signori D. Erasmo Iallonghi , D. Pietro Macarelli , D. Pietro Gonzalez , D. Raffaele Gonzalez , D. Vincenzo Molino , D. Andrea Devio , D. Salvatore Migiarra , Don Filippo Battaglini , D. Sebastiano Conca , D. Domenico Vellucci , D. Vincenzo Calcagnini , D. raffaele Arezzo , D. Erasmo Matarazzo , D. Luigi Palumbo , D. Paolo Buongiovanni , D. Giuseppantonio de Arcangelis , e del Decurione segretario D. Giuseppe Porcellati : ha emesso le seguenti deliberazioni.

Divenuta questa Città il Teatro della Guerra fu il bersaglio delle truppe belligeranti , e degli assediati venne ridotta nello stato di ruine , e di squallore.

Rimaneva in essa soltanto il Fondaco dei Sali che in adattatissimo sito di proprietà Comunale vi era stabilito da remoti anni – ma non appena si vide questa popolazione sottratta dal pericolo , cui era vissuta per più anni tra privazioni e disgrazie di ogni genere si trovò privata anche dal vantaggio di avere in Città il Fondaco Suddetto , che per intrighi di burocrazia venne traslocato provvisoriamente in Mola.

Ora il Decurionato non potendo astenersi di sostenere quei dritti che ha sempre goduto.

Considerando , che la stazione del Fondaco in Gaeta non pochi vantaggi faceva risentire alla popolazione di ben 18 mila abitanti.

Considerando , che lo stesso si troverebbe meglio assicurato in una città , anziché in paese posto sulla consolare.

Considerando , che per caso veramente eccezionale , quando cioè le comunicazioni si trovano interrotte per causa dell’assedio , venne tal fondaco , provvisoriamente mobilitato in Mola , cosichè cessata la causa , avrebbe dovuto rientrare nella primitiva sede , come accadole in altri simili rincontri.

Avuto anche riguardo non solo alla economia della Finanza , la quale verrebbe a risparmiare la pigione di altre D. 500:00 annui per affitto dei più magazzini , ma alla convenienza dello sbarco dei generi in luogo sicuro di questo Porto vicinissimo al locale del fondaco , vantaggi che men si verificano altrove ove nell’inverno specialmente dovrebbero trasportarsi a vuoto con quanto dispendio.

Ha deliberato perciò a voti unanimi di adirsi S. E. il Luogotenente si S. M. in queste provincie, supplicando , che venga a questa città conservato il dritto di vedere in essa novellamente piazzato il fondaco in parola e

Penetrato il Consesso dello stato attuale della città divenuto per troppo deplorevole , sia pei gravi disastri sofferti nell’ultimo assedio , si per essere stato ridotta la Dogana da 1° a 2° classe , che da lunghi anni vi si trovava stabilita , si vede nella necessità di reclamare qui diritti , che ingiustamente le vennero sottratti.

E ben noto infatti che questa città avendo un Porto d’importanza con stupenda rada , non manca dei legni , che o per fortuna di mare ,o per direzione vi approdano.

È nato pure la classe dei Naviganti del Borgo essendo numerosa contandovisi circa 300 bastimenti Mercantili , che navigano in tutt’i mari del Globo , sono ben frequenti le operazioni Commerciali nello stesso Porto , ed il concorso ivi , come avvenne in occasione della Guerra di Oriente , quando Buonaparte di siffatti legni emulando con quei di altra Marina , e navigando con Bandiera Francese nello scopo di concorrere alla futura causa Italiana , potettero per tempi fortunati prendere posto in questa Città , e godere di quei vantaggi , che la dogana di 1° Classe gli presentava.

È nato infine , che non offrendo la città altra menoma risorsa, rimane la popolazione intera priva di quei vantaggi, che la sede Dogana di 1° Classe dovea arrecare

D’altronde è ben doloroso , che una città la quale ha tanto potuto le conseguenze della Guerra, abbia anche a perdere un dritto , che meritamente godeva, e che le viene dalla natura per l’opportunità del suo porto.

Quindi è che il Decurionato ad unanimità ha deliberato di umiliarsi a cura del Sindaco siffatte ragioni a S. E il luogotenente di S. M. nelle provincie Meridionali , onde venga novellamente stabilita qui la Dogana Regia di 1° classe cogli stessi attributi come prima dell’Assedio , agevolandosi così le operazioni commerciali tanto necessari per la estesa Marineria di questa Città

Ha manifestato il Signor Sindaco attesa la riprovevole condotta serbata da Giuseppe Musano , Custode del Camposanto nel disimpegno del suo ufficio à via creduto di demetterlo nelle sue funzioni, per modo che il signor Intendente coll’ufficio del 22 Aprile stesso mese numero 112 gli riferiva analogamente , avendo soggiunto , che contro il voto decurionale , e la pubblica opinione era stato nominato Custode del Camposanto sol perché avendo servito all’Esercito Borbonico fu raccomandato dal Conosciuto signor maggiore Severino .

Ma siccome per seguito di far rapporto lo stesso signor Intendente con suo officio del 7 andante chiede per tale oggetto la deliberazione di questo Decurionato – Il consesso perciò riportandosi all’unanimità al voto del Sindaco espresso nel precitato suo officio del 24 Aprile , ha opinato che resti dimesso dalla caraca di Custode del Camposanto il nominato Giuseppe Musano persona di riprovevole condotta sotto tutti i rapporti , siano morali , siano politici invocando dal signor Intendente le disposizioni per farlo ritirare in patria ancorché dovessero accordarglisi i mezzi di trasporto.

Ha rassegnato pure il Sindaco al Decurionato che pel trasporto dei fucili di questa Guardia nazionale erasi erogato la spesa di Ducati quattro , e grana venti , e siccome il signor Intendente coll’officio del 15 scorso mese N. 410, invita il Decurionato a proporre il fondo sul quale debba gravitare tal’esito , così ha deliberato di potersi i detti Ducati quattro , e grana venti prelevare sullo stato di variazione di questo anno.

Ha indi dato lettura al pregevole Ufficio del signor Intendente scritto in data del 15 Aprile ultimo N. 3066 nei seguenti termini.

“ Signore – Le rimetto l’ammessa supplica prodotta da D. Vincenzo Nucci di questo Comune con cui chiede una dilazione di a tutto Dicembre del corrente anno pel pagamento della rata maturata in D. 319.84 dal debito di D. 1279.28 come garante di D. Giacomo Giannattasio affettatrice del dazio sulla Carne di Cotesto Borgo , e la prego sentire il decurionato su tale obbietto rimettendomi l’atto di risulta in triplice unitamente all’esposto suddetto l’Intendente = Venditti

“Al signor Sindaco di Gaeta “

Collà domanda il Signor Nucci chiede di soddisfare in Dicembre di questo anno D. 319.84 che avrebbe dovuto soddisfare in Dicembre dell’anno scorso gl’interessi

Il Decurionato però interessandosi del deplorevole stato delle finanze Comunali , le quali son divenute affatto esauste , sia per la mancanza dell’esazione , sia per la esuberanza di esiti straordinari ed indispensabili , ha opinato di potersi abitare il signor Nucci a soddisfare i detti D. 319.84 nella fine di Agosto di questo anno una coi corrispondenti interessi , rimanendo però tenuto a soddisfare l’altra simile rata con gl’interessi in Dicembre di questo stesso anno , a norma dei titoli , e delle convenzioni scritte

Ha manifestato il Sindaco medesimo che espletato gli atti di subasta per l’affitto del dazio sui vini , v’era rimasto aggiudicatario il Signor Saverio Iovino , coll’obbliganza solidale di suo padre Luigi , per la somma di D. 2105,00

Ma incoltrati tali atti al signor Intendente per la debita approvazione gli erano stati respinti coll’officio del 10 scorso mese di Maggio N. 10 scorso mese di Maggio , N. 5911 coll’incarico di procurare altra offerta più vantaggiosa , e procedersi a nuovi incauti.

In seguito di ciò cedettero gli aggiudicatari aumentare sull’estaglio altri D. 82: e grana 50 portando l’intera cifra a D. 2187.50.

Ed Errico Sacoccio garantito da Fortunato esperto con altra domanda del sei corrente mese aumentanto D. 495 sull’estaglio che era rimasto aggiudicato ai detti Iovino , lo ha elevato alla somma di D. 2600:00 e

Ha voluto ciò non dimeno motivare la sua offerta colla condizione che la stessa avrà luogo quante volte l’aggiudicazione verrà eseguita con una sola candela a tutta passato

Il Decurionato quindi proponendo mente al poco consumo dei vini , attesa la ristrettezza Guarnigione di questa Piazza , e conoscendo nella detta offerta il sicuro vantaggio che tiene il Comune di D. 495 in confronto dell’estaglio offerto in grado di festa dai signori Iovino.

Ha deliberato a voti unanimi di accentrarsi una simile offerta , e provocarsi dal signor Intendente gl’incauti ad una sola candela a tutta passata nella quale è probabile che si ottengono maggiori vantaggi

Ha pure il signor Sindaco rassegnato al Decurionato una dimanda inoltrata dal signor D. Francesco Gattola del tenor seguente

“Francesco gattola di questo comune nel dì 23 dell’or passato mese di Marzo 1861 sottopose alla saggezza del giudizio delle SS . LL. una dimostrazione dello stato locativo della sua abitazione causato si dal taglio per la formazione della ancora strada arcivescovile dal Bombardamento dell’assedio del 1860,1861. Non mancò questo Municipio ordinare all’ingegniere Signor De Arcangelis la verifica di detto esposto , lo stesso nel dì 4 Aprile 1861 si portò in casa del chiedente ad eseguire detto incarico , per quindi darne il risultato a questo Municipio –Il reclamante prega questo rispettabile consesso definire da chi si devono rimpiazzare tali danni , e non permettere più prolungamento a queste necessarissime riparazioni , che non eseguite potrebbero un giorno portare guasti irreparabili = Gaeta 10 Giugno 1861

Si è in fatti conosciuto che verificati dal signor De Arcangelis i danni avvenuti nella Casa del detto signor Gattola ha trovato esser vero l’esposto ma poiché tali danni erano derivati in seguito delle occupazioni fatte dalla direzione de Ponti e strade di varii fabbricati per la nuova strada dell’Arcivescovado non potea essere risarciti.

Il Decurionato adunque considerando che colla formazione della strada suddetta superiormente ordinata , vennero dalla direzione dei Ponti e Strade occupati taluni edificii di privata proprietà quantunque il lavoro si fosse nella maggior parte eseguito a spese del Comune.

Considerando pure che dietro il taglio dei diversi fabbricati rimase una porzione , che domina la casa di abitazione del signor Gattola per effetto della quale costui ha riferito i danni di cui reclama il risarcimento .

Ha perciò deliberato di somministrarsi tali osservazioni alle autorità competenti , onde possono determinare se i danni anzidetti debbono essere risarciti dalla cennata Direzione , o da questo Municipio

Ha pura rassegnato lo stesso signor Sindaco a questo consesso , che tra gli arretrati nella parte d’introito fissati nello stato di variazione di questo anno , figura sotto l’articolo 39 la somma di Ducati 20:58 , dovuta da D. Francesco Svizzeri Don Erasmo Iallonghi , e D. Pietro Gonzalez per resta dell’estaglio del dazio sulla farina del 1848-

Ha però fatto marcare che costoro ne reclamano lo abbono per la debita approvazione , la quale venne dopo varii mesi impartita , non già sull’antica tariffa , ma per la metà di questa. Si diè quindi luogo alle opportune osservazioni per atti approvati senza verma modificazione ; siffatti approvazione giunse al finir dell’anno locchè avendo impedito ai fittajuoli d’immettersi nel possesso del dazio a tempo opportuno dovettero soggiacere ingiustamente a forti spese per compenso ai sostituti ed altro.

Or poicchè tali spese contrapponendosi al detto essi affittatori creditori del Comune , anzicchè debitori ; si è perciò deliberato di bonificarsi ai medesimi la cennata somma , e farsene nota in margine del precitato articolo , onde non venga riprodotto tra gli arretrati introiti nella formazione del nuovo stato discusso.

Ha infine rassegnato lo stesso signor Sindaco la nota delle spese erogate per solennizzare la festa Nazionale del 2 corrente mese , che ascesa a D. 600:00 si per Gaeta che pel Borgo.

Considerando , che la prima festa di una grande Nazione , che si è redenta ad indipendenza , e da vita Civile , e libera , dev’essere pari alla gjoia , che se ne ha : che di soprappiù nella circostanza , oltre ai dett’impareggiabili beni , si deve festeggiare ancora l’Unione della famiglia Italiana tenuta per tanti secoli divisa dalla Corruzione , dal dispotismo , dalla Barbaria

Considerando , che la tortuosità di essa è l’espressione del sentimento , che anima un popolo verso la causale , cui si riferisce

Considerando che una città quale Gaeta non doveva essere seconda fra le cento della penisola.

Il Decurionato ad unanimità approva l’esito di D. 600:00 erogati in tale fausta circostanza , giusta le note Certificate dai Decurioni incaricati , e delibera ricavarsi da Art.° proprio dello stato variativo.

Sulla proposizione dello stesso signor Sindaco il Decurionato essendo venuto a conoscenza dell’indirizzo , che questa popolazione meritamente si avvisa di umiliare al Magnanimo nostro Re Vittorio Emmanuele II , ed avendo preso a disamina il suo contenuto

Ha avuto motivo a lodare la spontaneità dei voti dell’intera popolazione , ed i fini al quale sono diretti

A’valutare la verità dell’esposta , e la validità delle ragioni che lo sostengono

A’ sostenere il diritto , sul quale poggiano , Reclami , come quelli che tendono ad ottenere la ripristinazione di antiche , e permanenti ragioni

A dimostrare la luttuosa condizione della città, divenuta quasi deserta , sia per le rovine dei fabbricati , pè la ristretta Guarnigione , che vi esiste ,,sia anche per le autorità che vi sono mancate , e pel commercio che vi si vede avvilito.

Quindi il consesso concorrendo con voti unanimi a quei dei cittadini ha deliberato di presentarsi tal indirizzo alla lodata Maestà Sua da una Commissione composta dai Signori D. Paolo Macco , D. Erasmo Sorrentino , Don Erasmo Matarazzo , rimanendo essi autorizzati a trasferirsi in Torino a spese del Municipio per siffatto oggetto , onde avvalorare ciò che si è esposto , ed potrà mancare.

Che anzi restano autorizzati ancora a nominare per parte del Municipio un rappresentante in quella Capitale , che possa assistere presso quei ministeri , o dovunque convenga per la riuscita dell’intento.

E così si è sciolta la seduta , formandone il presente verbale che vien sottoscritto dal Sindaco , e dai Decurioni intervenuti

Raff. Janni Sind.° Presid.

Vincenzo Calcagnini

Seb. Conca D.

S. Migiarra D.

Raffaele Arezzo Dec.

Luigi Palombo D.

Oggi lì 14 Agosto 1861

Il decurionato del Comune di Gaeta preseduto dal Sindaco D. Raffaele Janni , coll’intervento dei sottoscritti decurioni in numero opportuno , essendosi riuniti in seduta sul Palazzo Municipale , nel solito locale delle sue sessioni, ha emesso la seguente deliberazione

Riconosciuta la necessità di doversi assistere presso i diversi Dicasteri in Napoli e presso il Governatore , ed altre autorità della Provincia per la risoluzione delle diverse concessioni chieste dal Governo centrale coll’indirizzo presentato dalla Commissione all’uopia spedito in Torino si è deliberato di recarsi per simile oggetto altra novella commissione nelle persone dè signori Modesto De Gaudio , e D. Erasmo Sorrentino , coll’incarico di trasferirsi in Napoli , e rimanervi finché il bisogno lo richiederà col compenso di carlini dodici al giorno per ciascuno a tittolo di trattamento , ed alloggio , oltre le spese del viaggio servandosi della cooperazione dell’Avvocato Don Francesco Costabile per giungere allo scopo che si desidera , rimanendo per essi facultate ad anticiparsi un competente invito.

Raff. Janni Sind. Presid.

Vincenzo Calcagni D.

Seb. Conca D.

S. Migiarra D. Raffaele Arezzo D. Luigi Palombo D


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